Lo Sferisterio di Fuorigrotta è un’enorme struttura che sicuramente in molti ricorderanno col sorriso.
Oggi non è altro che un mucchio di rifiuti, ma un tempo era utilizzato per le competizioni sportive di palla basca a Napoli. Si trova lungo Via Fuorigrotta, sulla destra, poco prima di entrare nella galleria laziale.
La costruzione fu iniziata negli anni Quaranta e il progetto fu affidato all’architetto Franco Tortorelli. I lavori terminarono dopo circa dieci anni. A lungo è stato teatro di incontri nazionali ed internazionali di pelota, ping pong e tamburello, gli sport di cui gli italiani erano appassionati all’epoca.
La struttura è stata, però, molto sfortunata: infatti, nel 1980, a causa del terremoto dell’Irpinia, subì alcuni danni e, due anni più tardi, davanti all’ingresso principale, scoppiò una bomba. Lo splendore dello Sferisterio pian piano andò trasformandosi, insomma, a causa di un destino beffardo. L’apice della sfortuna arrivò nel 1986 quando, durante la notte di San Silvestro, fu appiccato un incendio doloso che distrusse l’intera struttura. Chi visse quel periodo racconta che la causa fosse da ritrovare in un regolamento di conti da parte del clan camorristico locale, che aveva chiesto un maxi pizzo per il Concerto di Capodanno. Il giorno dopo, infatti, si sarebbe dovuto tenere un evento che avrebbe visto la presenza di Riccardo Fogli e Franco Califano, all’epoca molto in voga. Questo episodio segnò la fine dello Sferisterio e di una passione, che per molti terminò con la fine della struttura stessa.
Nel 2002 ne fu annunciato il recupero, con ipotesi d’accordo con la Società Attività Concessioni Sportive. Il progetto, purtroppo mai andato in porto, prevedeva una ristrutturazione su tre piani con cinema, ludoteca e centro commerciale. La Sovraintendenza, però, non permise il cambiamento della destinazione d’uso, diversa da quella per la quale lo Sferisterio era concepito.
Passeggiando per Fuorigrotta, sulle mura perimetrali si notano ancora visibili gli altorilievi in marmo dei giocatori, mentre sulla facciata principale spicca la scritta JAI ALAI, ossia “gioco allegro” in lingua basca. Ancora oggi lo Sferisterio versa in condizioni di degrado e abbandono.
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