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30 Luglio 2025Un drammatico incidente sul lavoro si è verificato questa mattina, venerdì 25 luglio, intorno alle 9:40, in via San Giacomo dei Capri, nel quartiere Rione Alto (zona Arenella) a Napoli. Tre operai, tutti italiani e di circa 50 anni, sono morti dopo essere precipitati da un cestello elevatore che si è improvvisamente piegato all’altezza del sesto piano di un edificio.
I tre stavano eseguendo lavori di manutenzione sulla facciata di un palazzo a sei piani, all’angolo tra via Domenico Fontana e via San Giacomo dei Capri. Secondo una prima ricostruzione, il cestello su cui si trovavano si sarebbe ribaltato, facendo precipitare i lavoratori nel vuoto per circa 20 metri. Quando i soccorsi del 118 sono arrivati sul posto, purtroppo non c’era più nulla da fare: i sanitari hanno potuto soltanto constatare il decesso.
Sul luogo della tragedia sono intervenuti immediatamente la Polizia di Stato, la scientifica, i vigili del fuoco, la polizia locale e un pubblico ministero della sezione lavoro della Procura di Napoli. Le indagini sono coordinate dal procuratore aggiunto Antonio Ricci e dal sostituto procuratore Stella Castaldo.
Secondo quanto emerso nelle prime ore, i tre operai potrebbero non aver indossato i dispositivi di protezione individuale obbligatori, come i caschi e le imbracature di sicurezza. Tuttavia, sarà compito dei periti incaricati dalla Procura accertare se tali dispositivi fossero effettivamente assenti o se siano stati eventualmente proiettati lontano dai corpi durante la caduta.
I sindacati del settore edile, intervenuti sul posto, hanno denunciato anche l’assenza del cartello che dovrebbe segnalare la presenza del cantiere. Le stesse sigle sindacali parlano apertamente di “omicidi, non incidenti”, sottolineando che non si può più parlare di fatalità in casi come questi.
Le autorità stanno cercando di chiarire le responsabilità dell’accaduto. Il montacarichi coinvolto nell’incidente apparterrebbe alla ditta Pietrolungo, ma risulterebbe noleggiato da un’altra azienda che ha in carico i lavori. Una delle ipotesi al vaglio è un possibile malfunzionamento del sistema di fine corsa del cestello, che avrebbe causato un cedimento strutturale.
Nel cortile, accanto ai corpi delle vittime, sono state rinvenute anche delle guaine per la coibentazione, probabilmente destinate al rivestimento della facciata o del tetto dell’edificio.
Il clima resta teso e carico di dolore, con l’ennesima tragedia che riaccende il dibattito sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Le verifiche sono in corso per comprendere se il cantiere fosse regolarmente segnalato e se fossero state rispettate tutte le norme previste dalla legge.