La cappella della Scala Santa si trova annessa alla chiesa di Santa Maria della Sapienza, sita nel cuore del centro storico di Napoli, a pochi passi da Piazza Bellini, dove un tempo si susseguivano le varie strade che costituivano l’antica città greco-romana.
Questo edificio, che purtroppo, ormai, volge in condizioni critiche, è un capolavoro architettonico che nacque grazie ad un progetto di Francesco Grimaldi nel 1625. Il disegno venne portato a termine solo cinque anni dopo e vide, nella sua costruzione, il susseguirsi e la compartecipazione di diversi noti architetti; tra tutti, ricordiamo sicuramente coloro che si sono occupati della facciata e delle decorazioni della chiesa: Cosimo Fanzago e Dionisio Lazzari. Successivamente, tra il 1634 ed il 1636, iniziarono i lavori per la costruzione della cupola, realizzata da Giacomo Lazzari, e del campanile.
All’edificio era, inoltre, annesso un monastero, nel quale prendevano dimora suore e frati che operavano all’interno della chiesa; nel XIX secolo questo venne, però, abbattuto per lasciare spazio all’edificio del Policlinico. Gli interni, disposti su una pianta a navata unica con cappelle laterali, sono stati decorati per mano di Dionisio Lazzari con l’utilizzo di splendidi marmi policromi . Di mano del Lazzari sono anche il pavimento, realizzato in marmo bianco ed ardesia, che guida il fedele all’interno del sacro edificio (molto simile a quello che troviamo nella basilica di San Gregorio Armeno) ed il coro, sempre realizzato con marmi ed ardesia, destinato all’utilizzo da parte delle monache.
La struttura della chiesa, tra l’altro, ingloba un altro tempio: la cappella della Scala Santa.
Questo è un edificio unico nel suo genere: infatti, è l’unico esempio napoletano di questo tipo di costruzione utilizzata in passato solo ed esclusivamente come luogo di penitenza, dove i monaci potevano espiare le proprie colpe. Il nome di questa cappella, in effetti, vuole proprio andare a ricordare la sofferenza di Gesù ed il suo dolore quando dovette, sanguinante dopo la flagellazione, percorrere una ripida scala per giungere a giudizio da Pilato.
La chiesa, purtroppo, è chiusa da diversi anni dato che, a causa di infiltrazioni, atti vandalici e furti, verte in pessime condizioni. L’ultima volta che è stata aperta al pubblico è stato nel 2005, in onore del Maggio dei Monumenti.
Ancora oggi la soprintendenza di Napoli si sta occupando di varie operazioni di restauro necessarie per la ripresa del sito.
Indirizzo: Via Santa Maria di Costantinopoli, 106
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