A Napoli, nel quartiere Secondigliano, situata tra Via Vittorio Emanuele III e piazza Luigi di Nocera, è stata eretta un’edificazione religiosa: la Chiesa dei Santi Cosma e Damiano.
Secondigliano era, precedentemente, già dotata di un luogo di culto, risalente, molto verosimilmente, all’ottavo o al nono secolo.
La città fu, però, presa d’assedio da numerosi e ripetuti terremoti che misero a dura prova la struttura religiosa in questione che, sisma dopo sisma, venne sempre più indebolita, fino a divenire del tutto inagibile.
Gli abitanti del quartiere, allora, spiazzati e feriti dalla perdita, si batterono, accorati, per ottenere un nuovo punto di ritrovo per la loro religiosità.
Fu così che, uniti alla Confraternita del Santissimo Sacramento, a cavallo tra il diciassettesimo e il diciottesimo secolo, ottennero l’approvazione e resero possibile la costruzione della chiesa basilicale che tanto auspicavano venisse eretta.
Nel 1703 cominciarono i lavori per la realizzazione del costrutto religioso, che durarono poco più di un anno.
Seguirono, in avanti, interventi di restauro nella seconda metà del secolo successivo, che precedettero la consacrazione dello stabile del 1875.
La facciata della basilica si presenta con un timpano di forma triangolare, posizionato proprio sopra al portale d’accesso, ed una divisione in due ordini: nel primo vi sono il portale, attorniato da capitelli ionici e tre lesene per lato, mentre, nel secondo, vi è un finestrone di forma rettangolare, con due coppie di lesene ad affiancarlo.
Alla sinistra dell’edificio è stato costruito il campanile, su quattro livelli, successivamente, nel 1721.
All’interno vi è una sola navata, che si allunga fino all’altare maggiore, composto da marmi pregiati.
Ad ogni lato sono state apposte cappelle e, prima del coro rettangolare, ce ne sono altre due, sormontate da una cupola.
I santi titolari riecheggiano in tutta l’edificazione, tramite tesori artistici rilevanti, partendo dall’ingresso, dove sono situate le due acquasantiere tardobarocche del diciottesimo secolo, che presentano sculture in rilievo dei volti di Cosma e Damiano, passando per gli affreschi sulla Gloria dei due religiosi, di Gaetano Bocchetti, fino ad arrivare alla pala d’altare di opera di Giacomo Farelli.
Nell’abside è presente un’altra opera interessante: si tratta della Trinità di Alfonso Simonetti, del 1868.
Nella zona del presbiterio sono conservati i dipinti della Sacra Famiglia con Gioacchino e Anna, e quello dell’Immacolata, anch’ella coi Santi.
Nel transetto, invece, vi sono due sculture lignee: la prima è il Crocifisso, che Nicola Fumo costruì nel 1692, e la seconda è la Madonna del Seicento.
Sono annesse alla chiesa la Confraternita del Santissimo Sacramento e la Confraternita dell’Assunta, i cui altari maggiori sono creati in marmi policromi e le cui decorazioni sono prevalentemente opere pittoriche.
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