La chiesa della Nunziatella, o più propriamente chiesa della Santissima Annunziata, è tra le chiese monumentali di Napoli che meglio rappresentano il barocco napoletano.
Essa è situata nel quartiere San Ferdinando, in stretta contiguità alla Scuola militare cui ha dato il nome, ed è così denominata per distinguerla dalla Basilica della Santissima Annunziata Maggiore.
La chiesa della Nunziatella si colloca sul punto più alto della collina di Pizzofalcone, luogo storicamente legato alla fondazione della stessa città di Napoli. L'antico borgo di Parthenope fu infatti qui fondato dai Rodiicome avamposto commerciale, e si sviluppò, durante il periodo cumano, lungo le odierne via Monte di Dio e via Santa Maria Egiziaca a Pizzofalcone. A quell'epoca, l'area era difesa dall'acropoli posta sulla parte del promontori esposta a sud, ed era collegata al porto, posto in corrispondenza dell'attuale Isola di Megaride, attraverso l'attuale via Gennaro Serra. Il progressivo abbandono di Parthenope, avvenuto nella seconda metà del VI secolo a.C., e la fondazione di Neapolis nell'attuale area di Santa Lucia, lasciò a Pizzofalcone costruzioni militari e templi, tra cui quello dedicato ad Aphrodites Eupoplea, protettrice dei marinai.
A partire dal I secolo d.C., l'area di Pizzofalcone divenne luogo di delizie, e come tale vide il sorgere di numerose ville patrizie della nuova élite Romana, tra cui famosa quella di Licinio Lucullo, la quale occupava tutta l'area fra l'attuale Castel dell'Ovo e la cima di Pizzofalcone. Quest'ultima fu poi fortificata nel 440 sotto l'imperatore Valentiniano III, e fu da allora conosciuta come Castrum Lucullanum. L'area del Castrum, con propaggini fino a quella attualmente occupata dal Maschio Angioino, divenne progressivamente nel V secolo una zona conventuale, con l'edificazione di numerosi monasteri. La situazione della zona rimase immutata per tutto il periodo del Ducato di Napoli e fino all'arrivo in città di Alfonso il Magnanimo. Quest'ultimo riconobbe il grande valore strategico di Pizzofalcone per la difesa della città, ed elaborò un disegno che vedeva il Castrum Lucullanum fungere da punto di sutura tra il Maschio Angioino ed il Castel dell'Ovo. La zona, oltre ai conventi ed alle strutture militari, vide progressivamente il sorgere di dimore nobiliari. I proprietari, per dimostrare la propria devozione verso un particolare ordine religioso, spesso fecero costruire nella loro proprietà delle chiese o altre strutture, che poi donavano ai monaci. Nel giardino della Villa di Antonio Rota (padre del poeta Bernardino Rota ), ad esempio, fu edificata da Costanza Doria del Carretto la Basilica di Santa Maria degli Angeli a Pizzofalcone, poi donata al vicino convento dei Teatini.
La chiesa, oggi bellissima testimonianza del barocco, venne edificata nel 1588 da Anna Mendoza Marchesa della Valle, che in seguito ne fece dono ai Gesuiti. Fu rimaneggiata nel 1736 dall'architetto Ferdinando Sanfelice, il quale ne cancellò ogni traccia dell'impianto originario del XVI secolo.
In seguito alla cacciata dei Gesuiti nel 1773 da parte di Ferdinando I di Borbone, il complesso venne affidato ai padri somaschi, affinché vi stabilissero un collegio per i figli dei cavalieri dell'Ordine di Malta. L'anno dopo lo stesso re vi aprì il "Real collegio militare" e i padri somaschi si trasferirono alla chiesa del Gesù Vecchio. Da qui in poi la chiesa è stata utilizzata dalla Scuola Militare Nunziatella come cappella dell'istituto.
Oltre che per l'importanza architettonica, la chiesa ha anche un rilevante valore storico. All'atto della sua edificazione, la struttura religiosa fu infatti dedicata alla Vergine Annunziata, ma la voce popolare la denominò presto "Annunziatella" o "Nunziatella", per distinguerla dall'altra molto più grande (basilica della Santissima Annunziata Maggiore). Il nome della chiesa passò successivamente ad indicare anche l'istituto militare contiguo, uno dei più antichi al mondo ancora in attività. Proprio in tal senso, la parte retrostante l'altare maggiore venne usata fino al 1985 come postazione del Coro degli Allievi della Nunziatella durante la celebrazione della Messa domenicale. Per tradizione informale, gli appartenenti al Coro lasciavano (e lasciano tuttora) la propria firma sulle pareti, costituendo così un documento storico minore, tra l'altro immortalato in un volume sull'argomento.
Nel novembre 1801 vi fu celebrata una messa in suffragio per la morte di Maria Clementina d'Asburgo-Lorena, moglie del re Francesco I delle Due Sicilie, durante la quale fu tenuta un'orazione funebre da parte del comandante dell'Accademia ed insigne scienziato Giuseppe Saverio Poli.
Il corpo centrale è in forte aggetto rispetto alle rispettive fiancate, secondo un ritmo movimentato. Il chiaroscuro è stato affidato alle membrature degli ordini. La chiesa presenta come caratteristica specifica l'eliminazione delle consuete statue e degli ornati di facciata.
L'interno della chiesa ha una pianta longitudinale, con navata unica coperta da volta a botte e quattro cappelle laterali, mentre il presbiterio viene definito dall'arco trionfale.
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