Via Foria è una delle strade principali di Napoli, congiungente Piazza Cavour, all’altezza di Porta San Gennaro, con Piazza Carlo Terzo, attraversando i quartieri Stella, San Carlo all’Arena e San Lorenzo. La via, lunga esattamente un chilometro, si estende lungo un modesto pendio, ottenuto, in epoca aragonese, per favorire lo scorrimento delle acque torrentizie che scendevano violentemente dalle colline sovrastanti quali la Veterinaria, la Stella, la Sanità ed i Vergini. A questo fenomeno, che per la sua impetuosità e per le vittime che mieté venne nominato “lava”, venne messa fine solo nel 1871 con la regolarizzazione delle acque piovane tramite collettore.
È proprio a questo suo antico utilizzo che si rifà una delle numerose ipotesi sul toponimo “Foria”: in latino, infatti, il termine “Fori(c)a” significa proprio “cloaca”, “sversatoio”. Altre interpretazioni sostengono che “Foria” discenda invece da “Fuor-via” dato che, anticamente, la strada era da considerarsi al di fuori delle mura della città. Un’ultima ipotesi, nonché la più accreditata, si rifà alla presenza, lungo la via, di un palazzo appartenente ai Caracciolo, costruito nel XVII secolo per volontà del principe Forino (dal quale si pensa che la strada prenda il nome), il quale fece erigere l’edificio a discapito dei cittadini a cui vennero espropriate le terre per la costruzione degli splendidi giardini del lo stabile.
Successivamente, nel XVIII secolo, la strada venne lastricata e, anche grazie a questo, avvenne il boom edilizio che portò alla costruzione dei palazzi e delle chiese che, tutt’ora, sorgono lungo via Foria. Sotto il dominio del re Gioacchino Murat la strada venne allungata fino a Poggioreale e venne edificato, all’angolo con Via Duomo, un mercato di alimentari che purtroppo, nel 1958, venne abbattuto in favore della costruzione di un enorme edificio-torre che stona totalmente con gli edifici preesistenti.
Lungo la strada, moltissime sono le chiese ed i palazzi da ammirare. Un edificio degno di nota è, sicuramente, la caserma Garibaldi, realizzata nel XIX secolo: in questa struttura vennero inglobate due torri rinascimentali e parte della cinta muraria aragonese. Proseguendo lungo la strada, numerosi sono gli edifici interessanti, come il Palazzo dei Franchis con la chiesa di Santa Maria Addolorata dei Franchis, realizzata in pietra lavica ed edificata dalla stessa famiglia, utilizzata come cappella privata.
Sicuramente, però, il sito principe è il Real Orto Botanico, voluto da Ferdinando IV nel 1807, ora sede del dipartimento di Biologia e di Scienze Matematiche e Naturali dell’Università di Napoli Federico II. Dalla strada è possibile accedere all’ingresso principale, sito al civico 223, costruito dall’architetto Giuliano De Fazio, che permette l’accesso ai magnifici giardini dell’orto botanico. Qui, oltre alle numerosissime specie vegetali ammirabili, moltissimi sono gli eventi che si tengono ogni anno, come spettacoli teatrali, concerti, mostre, manifestazioni e tanto altro. La strada si conclude in Piazza Carlo Terzo dove regna sovrano il magnifico Albergo dei Poveri, costruzione settecentesca realizzata secondo il programma di rinnovamento edilizio di Carlo terzo di Borbone e finalizzato ad accogliere le masse dei poveri del regno.
Oltre a tutto questo, lungo la passeggiata è praticamente impossibile non fermarsi ad ammirare i mobili e gli elementi d’arredo presenti nei numerosissimi negozi di antiquariato che sorgono nelle botteghe che costeggiano la strada.
Raggiungere via Foria è molto semplice, prendendo la Linea 2 della Metropolitana e scendendo a Piazza Cavour. È sconsigliato, invece, raggiungere la strada con l’automobile dato il gran traffico che, solitamente, intasa le corsie della medesima via. Da questa, inoltre, si possono raggiungere altri punti di interesse, come il rione Sanità, Santa Maria dei Vergini e la Reggia di Capodimonte; inoltre, alle spalle di Piazza Cavour, si trova il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, il quale ospita numerosissime collezioni di reperti archeologici provenienti da vari siti partenopei ed una sezione egizia degna di nota.
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