
Baiae-Misenum scritto da Mariarosaria Borriello e Antonio D’Ambrosio nel lontano 1979, una scoperta già “scoperta”.
15 Gennaio 2024
La Biblioteca Nazionale di Napoli: la più grande del Sud Italia
24 Gennaio 2024Tra le tante dominazioni straniere a cui fu sottoposta la città di Napoli, quella francese lasciò un segno indelebile nell’architettura, nella cultura e nell’arte del Regno.
Un viaggio tra castelli, chiese, palazzi e strade, ci permette di ammirare l’eredità dei francesi a Napoli. Dalle mura del Castel Nuovo, impreziosito dall’Arco di Trionfo, fino al quartiere Borgo Orefici, ricco di botteghe artigiane ed edifici settecenteschi, i francesi lasciarono il loro segno indimenticabile in questa città millenaria.
Il dialetto napoletano presenta una notevole influenza francese, con termini come “Ampressa” (da “empresse”, che significa “andare di fretta”) e “Arrangià” (da “arranger”, sinonimo di “adattarsi alle situazioni”).
L’architettura francese ha lasciato un’impronta significativa nella storia di Napoli, con il Castel Nuovo, conosciuto anche come Maschio Angioino, costruito nel 1279 su iniziativa di Carlo I D’Angiò. Questa fortezza sostituì il vecchio Castel Capuano, considerato inadeguato, e grazie all’architetto francese Pierre de Chaulnes, fu completata in soli 3 anni.
La Basilica di San Lorenzo Maggiore è un altro esempio di architettura francese, con l’abside edificata secondo lo stile gotico francese. Le strade di Napoli presentano nomi come Rua Catalana e la Renovella, derivati dal termine francese “Rue”.
Il Borgo Orefici, un quartiere commerciale situato fra il Corso Umberto e Via Marina, è testimone del lascito francese, con gli artigiani francesi che portarono a Napoli l’arte della lavorazione dell’oro durante il regno di Regina Giovanna D’Angiò. Oggi, il Borgo Orefici continua ad essere un punto di riferimento per gli esperti artigiani dell’oro, con la presenza del Museo di Arti Orafe e della scuola di oreficeria “La Bulla”.
Catalana, Renovella o Borgo Orefici. Quest’ultimo è stato il luogo in cui la raffinata arte della lavorazione dell’oro è stata introdotta a Napoli dai francesi, diventando il quartiere dei massimi esperti artigiani dell’oro che tutt’oggi lo caratterizzano.