La Certosa di San Martino è un monastero di Napoli, situato sulla collina del Vomero, accanto a Castel Sant’Elmo.
È sicuramente uno dei complessi monumentali religiosi più importanti della città. Conta circa cento sale, due chiese, quattro cappelle, tre splendidi chiostri e giardini pensili.
La certosa fu inaugurata e consacrata nel 1368, sotto il regno della regina Giovanna d’Angiò, anche se i certosini, già nel 1337, se ne erano appropriati. Le fu conferito uno stile gotico che, però, nel Seicento, mutò in barocco grazie all’architetto Giovanni Antonio Dosio, artefice del passaggio di stile e al quale, tra il 1589 e il 1609, furono affidati i lavori.
Dal 1618 al 1623 il cantiere passò a Giovan Giacomo di Conforto che completò il progetto avviato da Dosio. Fino al 1656, poi, l’architetto Cosimo Fanzago lasciò la sua impronta artistica, trasformando il complesso completamente in stile barocco. La facciata della chiesa e le decorazioni marmoree interne, infatti, insieme alle due cappelle, ai busti in marmo e al cimitero del priore, furono create dal Fanzago. I pittori che lavorarono nella fase successiva alla restaurazione del complesso furono i maggiori esponenti del Seicento napoletano: Jusepe de Ribera, Battistello Caracciolo, Paolo Finoglio, Luca Giordano, Massimo Stanzione.
Nel 1799 i certosini furono cacciati per giacobinismo, ritornando, successivamente, nel 1804 per poi essere, nel 1807, nuovamente espulsi. Solo nel 1836 furono di nuovo riammessi e allontanati definitivamente nel 1866, quando alla certosa fu annesso il museo.
In seguito all’Unità d’Italia, infine, la Certosa di San Martino fu inserita tra i beni ecclesiastici soppressi e dichiarata Monumento Nazionale.
Dai due chiostri del monastero si può accedere al Museo, articolato su due livelli, al cui interno furono raccolte, e ancora oggi si possono ammirare, tutte le testimonianze della vita di Napoli e dei Regni Meridionali. Al primo livello possiamo trovare diverse sezioni, quali la Farmacia, la Sala delle Carrozze, la sezione navale, la Sezione presepiale, i giardini, il Quarto Priore, il Museo dell’opera e la sezione dei ricordi storici del Regno di Napoli. Al secondo livello, invece, ci sono la Galleria dell’Ottocento, la sezione Teatrale, la sezione Alisio e la sezione delle Stampe e Disegni.
Dal dicembre del 2014 la Certosa e il Museo di San Martino sono passati in gestione al Polo Museale della Campania. Ogni anno migliaia di turisti, provenienti da tutto il mondo, visitano queste bellezze napoletane.
Dove: Largo San Martino 5 Quando: tutti i giorni, dalle 8.30 alle 19.30; chiuso il mercoledì. Gratuito la prima domenica del mese e per i cittadini della Unione Europea sotto i 18 anni.
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