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23 Gennaio 2024Come scritto sul libro, in quest'area si sono raccolti frammenti di rivestimento marmoreo, di intonaco dipinto, di anfore e di vasellame fittile vario. Approssimativamente in questa zona fu rinvenuta nel Luglio 1907 una base marmorea dedicata allo stolarca Claudio Alessandro databile al 246 circa.
Con supporto dell'Ente locale negli anni '90 quando la Soprintendenza decise di espropriare l'area antistante, dove dopo molte difficoltà e persino accuse di connivenza con i proprietari, i vecchi proprietari dell'ex Piranha, si riuscì a renderla demaniale e recintata nel 2007. Lieti di sostenere questo importante progetto di valorizzazione, finalmente avviato e concordato con la Soprintendenza, che è in grado di attirare l'attenzione sull'area di Miseno precedentemente sola, limitata agli scavi tra il 2005 e il 2007 nella zona pubblica della città antica, proprio di fronte a questa villa.
(Questa foto di Miseno, risalente ai primi anni dello scorso secolo, dimostra che i resti della Villa Romana, che oggi vogliono farcela passare come sensazionale scoperta, erano invece già presenti e conosciuti. )
Gli ambienti emersi( mai indagati) sono una vittoria contro l abusivismo, una vittoria per l' area flegrea oltre che una speranza che si possa proseguire con la ricerca !
La villa, che risale al I secolo d.C., è stata identificata grazie a un accurato lavoro di scavi e ricerche condotti dagli archeologi della Soprintendenza di Napoli e attraverso l'ausilio di tecnologie all'avanguardia. La sua scoperta offre una preziosa testimonianza sulla vita e sulle abitudini degli antichi romani, in particolare di uno dei più importanti studiosi dell'epoca, Plinio il Vecchio.
La villa si estende su una vasta area e presenta una serie di ambienti, come sale per ricevimenti, bagni termali, giardini e un grande peristilio circondato da colonne. Gli affreschi e le decorazioni presenti all'interno della villa rivelano un'attenzione meticolosa al dettaglio e un notevole livello di ricchezza.
A proposito della "grande scoperta" in zona Sarparella, guardate cosa scrivevano, "qualche" anno fa (1979).
È un'opportunità per gli studiosi di analizzare da vicino la vita e le opere di uno dei più illustri scienziati e storici dell'antichità, nonché per i visitatori di immergersi in un'esperienza unica nel passato.
"La foto in alto è la porzione di una foto all'albumina di Giorgio Sommer datata 1890. L'area di cui si parla risulta completamente ripulita e "scavata", si dice che, a proposito di questo intervento, L'intervento sarebbe stato effettuato da un militare di alto grado, in fase di trasferimento, e ,vox populi dixit, che si trasferì accompagnato da grandi casse che, sembra, non contenessero abbigliamento, ma ben altro...
Concludiamo mostrando il nome del libro e per chi volesse approfondimenti in merito, lo può trovare nella biblioteca Nazionale.