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18 Marzo 2024L’incontro fra Napoli e Barcellona racchiude un significato di maggiore profondità, tenendo conto della figura di Diego Armando Maradona, che ha lasciato un’impronta indelebile sia a Napoli che a Barcellona. Questa sfida è considerata un derby de Dios, un tributo a Maradona che ha unito queste due città grazie al suo talento straordinario e alla sua personalità carismatica.



Come anticipato in precedenza, il confronto tra Napoli e Barcellona va oltre la semplice partita di calcio, avendo un significato più profondo. Diego Armando Maradona, chiamato affettuosamente El Pibe de Oro,“Maradona llego, vio… y firmo!”: così titola l’edizione del 5 giugno 1982 del Mundo Deportivo che, rivisitando il tradizionale Veni, vidi, vici, celebra l’arrivo di quello che all’epoca è considerato il grande prodigio del calcio argentino.
Diego ha 22 anni, nel 1979 ha vinto il Pallone d’Ordo del Mondiale Under-20 e per due anni di fila è stato votato come calciatore sudamericano dell’anno. Nella stagione precedente, ha segnato 28 gol in 40 presenze con la maglia del Boca Juniors.
Ha lasciato un’impronta indelebile in entrambe le squadre. Prima del suo celebre periodo al Napoli, dove ha conquistato il cuore dei tifosi e ha vinto due scudetti, Maradona ha trascorso due stagioni al Barcellona. L’arrivo di Maradona in Spagna nel 1982 era considerato un colpo del secolo, nonostante il costo dell’operazione di trasferimento fosse nettamente più basso rispetto ai tempi attuali.
Durante la sua permanenza a Barcellona, Maradona ha dimostrato il suo talento straordinario con gol e prestazioni che sono entrati nella storia del calcio. Nonostante una stagione non del tutto trionfale per la squadra catalana, Maradona ha lasciato il segno con la sua magia e ha contribuito alla vittoria della Copa del Rey contro il Real Madrid. In definitiva, la partita tra Napoli e Barcellona rappresenta un vero e proprio derby de Dios, un’incontro che rende omaggio a Maradona e che unisce le due città attraverso le emozioni e la passione che ha suscitato nel mondo del calcio.
Prima della finale contro l’Athletic Bilbao, c’è stato un episodio che ha scosso l’ambiente del Barcellona. Diego Maradona e Bernd Schuster sono stati invitati alla partita di addio di Paul Breitner, ma il club ha deciso di non lasciarli partire per l’evento. Questa decisione ha irritato El Pibe, che ha reagito distruggendo alcuni trofei nella sala d’onore del club. Alla fine, Nunez ha concesso loro il permesso di partire, ma la partita di addio è stata cancellata.
Nel frattempo, Maradona finisce spesso sulle prime pagine dei giornali per le sue bravate fuori dal campo. C’è stato un nodo da sciogliere tra lui e Nunez quando è emersa una vicenda legata alla droga. Anche se i fatti sono stati negati, il presidente sembrava più preoccupato del rendimento di Maradona sul campo che delle sue azioni fuori di esso.
Il Barcellona ha iniziato la stagione vincendo le prime tre partite di campionato. Tuttavia, il quarto incontro, contro l’Athletic Club di Bilbao, si è rivelato cruciale per Maradona. In quella partita, il 24 settembre 1983, è stato vittima di un brutale intervento di Andoni Goikoetxea. Le immagini dell’incidente sono ancora impressionanti oggi. Il giorno successivo, il giornale El Mundo ha intitolato il suo articolo “Il crimine”, facendo riferimento a quell’atto oltraggioso contro il calcio e contro Maradona. Il giocatore è stato sottoposto a un’operazione alla caviglia, ma ha deciso di seguire la riabilitazione con Ruben Oliva, un guru del calcio argentino. Questa scelta ha creato ancora più tensione tra Maradona e il club, ma alla fine è stato raggiunto un accordo: Maradona non avrebbe ricevuto lo stipendio fino al suo ritorno in campo, ma se fosse tornato entro tre mesi, l’intero ammontare sarebbe stato pagato in un’unica soluzione.
Dopo 106 giorni, Maradona è finalmente tornato in campo e ha segnato una doppietta contro il Siviglia. Nonostante il suo ritorno, il Barcellona aveva già perso troppo terreno per vincere il titolo. Tuttavia, c’era ancora un’altra opportunità di vincere un trofeo nella finale di Copa del Rey contro l’Athletic Bilbao, che si sarebbe disputata al Bernabeu.
La partita è stata estremamente combattuta, con continui scontri e tensioni tra Maradona e Javier Clemente, allenatore dell’Athletic. In un momento di rabbia, Schuster ha vendicato l’amico affrontando Goikoetxea. Alla fine, l’Athletic Bilbao ha vinto per 1-0, ma ciò che è accaduto successivamente è diventato ancora più memorabile.
(𝐴𝑙 𝑓𝑖𝑠𝑐ℎ𝑖𝑜 𝑓𝑖𝑛𝑎𝑙𝑒, 𝑀𝑖𝑔𝑢𝑒𝑙 𝑆𝑜𝑙𝑎 ℎ𝑎 𝑝𝑟𝑜𝑣𝑜𝑐𝑎𝑡𝑜 𝑀𝑎𝑟𝑎𝑑𝑜𝑛𝑎, 𝑐ℎ𝑒 ℎ𝑎 𝑟𝑖𝑠𝑝𝑜𝑠𝑡𝑜 𝑐𝑜𝑛 𝑢𝑛 𝑝𝑢𝑔𝑛𝑜. 𝐸̀ 𝑠𝑐𝑎𝑡𝑡𝑎𝑡𝑎 𝑐𝑜𝑠𝑖̀ 𝑢𝑛𝑎 𝑟𝑖𝑠𝑠𝑎 𝑡𝑟𝑎 𝑖 𝑔𝑖𝑜𝑐𝑎𝑡𝑜𝑟𝑖, 𝑠𝑜𝑡𝑡𝑜 𝑔𝑙𝑖 𝑜𝑐𝑐ℎ𝑖 𝑠𝑏𝑎𝑙𝑜𝑟𝑑𝑖𝑡𝑖 𝑑𝑒𝑙 𝑟𝑒 𝐽𝑢𝑎𝑛 𝐶𝑎𝑟𝑙𝑜𝑠, 𝑐ℎ𝑒 𝑒̀ 𝑝𝑎𝑠𝑠𝑎𝑡𝑎 𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑠𝑡𝑜𝑟𝑖𝑎 𝑐𝑜𝑚𝑒 “𝐿𝑎 𝐵𝑎𝑡𝑡𝑎𝑔𝑙𝑖𝑎 𝑑𝑒𝑙 𝐵𝑒𝑟𝑛𝑎𝑏𝑒𝑢”. 𝐼𝑙 𝑟𝑖𝑠𝑢𝑙𝑡𝑎𝑡𝑜 𝑓𝑖𝑛𝑎𝑙𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑝𝑎𝑟𝑡𝑖𝑡𝑎 ℎ𝑎 𝑝𝑒𝑟𝑠𝑜 𝑑𝑖 𝑠𝑖𝑔𝑛𝑖𝑓𝑖𝑐𝑎𝑡𝑜 𝑑𝑖 𝑓𝑟𝑜𝑛𝑡𝑒 𝑎 𝑞𝑢𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑠𝑐𝑒𝑛𝑎 𝑑𝑖 𝑣𝑖𝑜𝑙𝑒𝑛𝑧𝑎.)


Maradona si congeda dal Barcellona dopo una turbolenta esperienza e approda al Napoli, in una mossa che si rivelerà epocale. L’acquisto di Diego, avvenuto l’5 luglio 1984 per una cifra record di 13 miliardi e mezzo di lire, segnerà l’inizio di un’idillio che lascerà un’impronta indelebile nella storia del calcio.
Maradona, accolto come un eroe dai tifosi partenopei, diventerà il faro che guiderà il Napoli verso traguardi mai sognati prima. I suoi gol, le sue giocate magistrali e la sua leadership sul campo conquisteranno gli appassionati e contribuiranno a scrivere una delle pagine più brillanti del calcio italiano.
Nel corso dei suoi anni a Napoli, Maradona porterà la squadra a vette mai raggiunte prima, vincendo due scudetti consecutivi nel 1987 e nel 1990, la Coppa UEFA nel 1989 e la Supercoppa italiana nel 1990. Oltre alle vittorie, Diego diventerà un’icona della città, simbolo di lotta e passione, incarnando l’orgoglio e l’identità di un popolo.
Purtroppo, la carriera di Maradona sarà segnata anche da vicende extra-sportive e problemi personali che ne influenzeranno il percorso. Ma nonostante gli alti e bassi, il legame tra Maradona e il Napoli resterà eterno, continuando a ispirare le nuove generazioni di tifosi.
L’incontro tra Napoli e Barcellona, dunque, va oltre il semplice contesto calcistico. È il connubio tra due storie parallele, due squadre che hanno avuto l’onore e il privilegio di avere Diego Armando Maradona come protagonista. È un’occasione per celebrare la grandezza di un uomo che ha lasciato un’impronta indelebile nel cuore dei tifosi di entrambe le città.