La chiesa dell’Immacolata di Nazareth, sita nell’omonimo borgo, in Via dell’Eremo 26, è uno dei luoghi di culto monumentali presenti nel napoletano.
Il santuario è stato costruito in un’area molto nota del capoluogo campano, vale a dire sulla collina dei Camaldoli, che risulta essere il rilievo più alto di Napoli.
Nato come conseguenza di violente eruzioni dell’area vulcanica dei Campi Flegrei, il luogo risulta avere ormai circa 35.000 anni.
La collina presenta due aspetti differenti: al sud appare con una superficie rocciosa, composta da tufo che va a formare rupi scoscese, mentre, al nord, l’altura brulica di verde, mostrando un aspetto boschivo.
La natura le ha donato una posizione panoramica invidiabile, concedendole una prospettiva prioritaria su quasi tutta la Campania che, originariamente, le fece attribuire il nome di Monte Prospetto.
I golfi di Napoli, Gaeta e Pozzuoli, la penisola sorrentina, la dorsale di Capo Posillipo, le acque di Nisida e quelle che attorniano il Circeo, le regalano la visione di un azzurro incontaminato che va a sposarsi col cielo azzurro sovrastante, sormontati solo dal Vesuvio.
Di origini molto antiche, eretta nel 1200, la struttura religiosa fu, inizialmente, proprietà di uomini illustri e nobili, padroni dei fondi sui quali è situata la chiesa.
Nel 1958, il posto fu elevato a parrocchia.
Il luogo di culto si presenta con uno stile gotico, le cui tracce risalgono al 1300, periodo al quale corrisponde anche il rilievo marmoreo ivi presente, raffigurante la Santa Madre col Bambino.
L’altare maggiore è di finitura pregiata: l’artista che se ne è occupato risponde al nome di Cosimo Fanzago, una presenza rilevante nelle chiese napoletane.
Ai piedi dell’altare, conservati sotto le maioliche del pavimento, vi sono le spoglie del Marchese del Vasto, Giovanni d’Avalos.
Le sculture presenti sono di Salvatore Franco e gli affreschi appartengono all’arte di Angelo Mozzillo.
Le cappelle sono decorate dall’Assunzione della Vergine e Santi, di Cesare Fracanzano, dalla Sacra famiglia col Padre Eterno e dalla Immacolata Concezione, di Luca Giordano, e ulteriori abbellimenti sono dovuti a Antiveduto Gramatica, seguace del Caravaggio.
Una particolarità dell’edificazione si trova all’esterno, dove è stata costruita una terrazza panoramica, per godere della meraviglie di Napoli.
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