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13 Settembre 2023Venne fondato nel 1585 da Giovanni d’Avalos, figlio di Alfonso d’Aragona. Fu eretto sul luogo dove esisteva una chiesa dedicata alla Trasfigurazione, in seguito intitolata al Ss. Redentore.
Il complesso dell’Eremo dei Camaldoli è un monumentale complesso storico ed artistico di Napoli; si erge sulla collina dei Camaldoli.
Cenni storici
Venne fondato nel 1585 da Giovanni d’Avalos, figlio di Alfonso d’Aragona. Fu eretto sul luogo dove esisteva una chiesa dedicata alla Trasfigurazione, in seguito intitolata al Ss. Redentore. Un grande arco è custode del vano d’ingresso, in alto, c’è lo stemma dei Camaldolesi; e da qui si accede poi alla chiesa, costruita sulle rovine dell’antica cappella; quest’ultima è affiancata dalla grande torre campanaria e da un belvedere suddiviso in due aree, la prima per i monaci e l’altra per i visitatori.
Il complesso, durante l’arco della sua storia, è stato soppresso due volte: la prima per volere di Napoleone nel 1807 e la seconda per volere dei Savoia nel 1866. Nel 1885, l’eremo ritornò ad essere gestito dai Benedettini Camaldolesi. Attualmente il complesso è retto dalle suore brigidine.
L’edificio è stato progettato da Domenico Fontana ed è grazie a lui se la struttura religiosa presenta caratteristiche tardo-rinascimentali.
La chiesa
Alla chiesa si accede da un bel portale in pietrarsa; il tempio, oltre ad avere testimonianze cinquecentesche, è anche marchiato dagli interventi barocchi.
L’interno è composto da una sola navata e da sei cappelle laterali. L’altare maggiore è di Cosimo Fanzago. Pregevoli, sono gli affreschi seicenteschi di Giovanni Bernardino Azzolino, come ad esempio il Miracolo di San Bernardino.
Di Luca Giordano è l’Immacolata Concezione, la Sacra Famiglia davanti alla Croce e la Trasfigurazione. Le altre opere sono state attribuite a Massimo Stanzione, Cesare Fracanzano e Angelo Mozzillo.
Sulla sinistra della struttura religiosa vi sono le sedici celle monastiche, con gli orti e i giardini. L’eremo, inoltre, possiede una fornita biblioteca, una foresteria ed un refettorio.
Il complesso che si erge sulla collina più alta della città, offre quindi stupende vedute del Golfo di Napoli.