Quest’anno compirà ben 795 anni ed è, quindi, la più antica università laica e statale del mondo.
Anche questo, come molti altri, è un primato tutto napoletano, dato che stiamo parlando dell’Università di Napoli “Federico II”.
Fondata il 5 Giugno del 1224, prende il nome dal suo fondatore, Federico II di Svevia. L’imperatore del Sacro Romano Impero e Re di Sicilia scelse, per la prima volta nella storia, di fondare l’università tramite un provvedimento statale, chiamato Studium, per la cui organizzazione si avvalse dell'opera di due eminenti giuristi campani: Pier delle Vigne e Taddeo da Sessa.
La città di residenza di Federico II era Palermo, capitale del suo regno, ma il sovrano scelse Napoli come sede dell’edificio per due motivi: in primo luogo, per la formazione esclusiva del personale amministrativo e burocratico della curia regis (la classe dirigente del regno) e, quindi, per la preparazione dei giuristi che lo avrebbero aiutato nella definizione dell'ordinamento statale e nell'esecuzione delle leggi; in secondo luogo, per agevolare i propri sudditi, evitando loro lunghi e faticosi viaggi. In questo modo, tra l'altro, avrebbe scongiurato anche che gli stessi sudditi, così come tutti gli altri studenti, si spostassero all’Università di Bologna che, nel Medioevo, godeva di un gran prestigio, soprattutto negli studi giuridici.
In più, la città partenopea venne scelta per il suo importante legame con la figura di Virgilio (era definita, infatti, Vergiliana Neapolis), per la posizione geografica ottimale, che la rendeva raggiungibile sia via mare che via terra, e per la salubrità del clima.
Per i primi anni, l’università spiccò soprattutto per l’insegnamento del diritto e della teologia, avvalendosi di docenti prestigiosi, come Tommaso D’Aquino. Durante il dominio aragonese, nel ‘400, l’ateneo venne chiuso diverse volte, fino alla riapertura del 1507 nel convento di San Domenico Maggiore, che ne fu sede ufficiale per tutto il ‘500.
Dopo un periodo di crisi, che durò alcuni anni a causa dell’apertura di molti conventi e scuole private, nel Settecento l’Università tornò all’antico splendore, accogliendo Giambattista Vico nel corpo insegnanti. Nel 1735 nacque la prima cattedra di astronomia in Italia e, nel 1754, la prima di economia del mondo.
Fino al 1884, la sua sede fu il Convento di San Salvatore, dove prima risiedeva il Collegio dei Gesuiti, per poi essere spostata, dopo una violenta epidemia di colera, nella nuova sede di Corso Umberto I, dove tuttora risiede.
In seguito al ventennio fascista, la Federico II divenne il secondo ateneo più importante d’Italia per numero di iscritti, dopo la Sapienza di Roma.
Di giovane fondazione, rispetto alla nascita dell’ateneo, è il Centro Musei delle Scienze Naturali dell'Università di Napoli, istituito nel 1992 e costituito da cinque musei: zoologia, paleontologia, mineralogia, antropologia e fisica. Il Centro conserva più di 150.000 reperti, raccolti sin dalla fine del Settecento.
Dall'anno accademico 2013/2014 è in vigore il nuovo Statuto e l'università, oggi, si compone di 4 scuole e 26 dipartimenti: sono quindi scomparse le Facoltà. L’Ateneo, retto dal professor Gaetano Manfredi, conta 42 Centri di ricerca e di servizio, 2 Orti botanici, 108 biblioteche, di cui una telematica, e 12.000 postazioni informatiche.
In occasione del suo compleanno, il 5 Giugno 2016, l’università ha ospitato numerosi artisti, tra cui Jovanotti, Peppe Servillo e Paolo Sorrentino, al quale, tra l’altro, è stata conferita la laurea honoris causa in Filologia Moderna.
Tanti sono i primati che si sono susseguiti negli anni; per citarne solo alcuni, il riconoscimento alla facoltà di Ingegneria, giudicata come la migliore d’Italia, e, nell’ambito della ricerca scientifica, quello per la cura per la schizofrenia.
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