Lontano dal caos della città, le Terme di Agnano sorgono nel verde della Conca di Agnano e sono un luogo di assoluto relax.
Le sue acque, di origine termale e vulcanica, conferiscono benefici al corpo e alla mente.
Nell’area delle sorgenti termali si possono ammirare i resti archeologici di origine greca, le più antiche testimonianze dell’area flegrea, che confermano l’intensa attività termale svolta già in epoca antichissima.
L'apice di questo sito è stato raggiunto tra il I e il II secolo d.C. con la realizzazione di un impianto termale voluto dall’imperatore Adriano.
In questa spettacolare area archeologica, nel 2011, sono state inaugurate due eleganti piscine termali di circa 400 mq, con confortevoli chaise longue (la tipica poltrona allungata utilizzata dai filosofi Greci e, in seguito, dai romani). All’interno, invece, ci sono 4 vasche idromassaggio, ognuna con temperature diverse. Uno dei punti forti delle Terme di Agnano sono sicuramente le saune a calore secco naturale, chiamate anche “Stufe di San Germano” in onore del vescovo di Capua che, nel XVII secolo, vi si recò per curare una fastidiosa artrite. Queste stufe, unico esempio in Europa, sono alimentate dai soffioni vulcanici della conca di Agnano, la cui temperatura varia tra i 40° e i 70°. Questo tipo di sauna, oltre a donare beneficio alle ossa, rappresenta un rimedio contro i reumatismi e regala un profondo benessere mentale. All’interno delle Terme di Agnano è, inoltre, stata creata la prima oasi in Campania di didattica esperienziale dedicata ai più piccini. È un parco di 3.000 mq dotato di un’area sport, un’area manualità, un’area musica e un laboratorio scientifico, dove i bambini possono divertirsi e giocare in sicurezza con personale specializzato. Qui è possibile organizzare anche picnic.
Il complesso termale di età romana sorgeva sulle pendici del Monte Spina, in modo da sfruttare le sorgenti di calore naturale dell’antico cratere di Agnano. Ciò che ad oggi resta di quel magnifico edificio è ben poco; infatti, le strutture ancora visibili sono relative ad un unico piano, che risulta diviso in due nuclei: il primo risale all’età adrianea e comprende il frigidarium e gli ambienti caldi, il secondo era quello adibito a spogliatoi e depositi di unguenti e profumi. Il percorso termale prevedeva un giro circolare, con soste negli ambienti caldi per la sauna, bagni con temperature diverse e permanenza nel frigidarium.
Anticamente il complesso comprendeva anche la parte oggi occupata dalle terme moderne, dove sorgevano le famose Stufe di San Germano, formate da una successione di ambienti intercomunicanti a temperatura crescente. Le fonti letterarie testimoniano l’utilizzo del complesso termale già in età tardo antica. Il poeta Felice, vissuto tra la fine del V e l’inizio del VI secolo d.C., in cinque epigrammi ricorda l’opera di ricostruzione delle terme compiuta dal re vandalo Trasamondo, esaltandone lo splendore e l’imponenza.
Tra il IX e il X secolo Agnano fu soggetta ad un abbassamento del suolo, che portò alla formazione di un lago al centro dell’antico cratere. Questo fenomeno compromise il funzionamento delle terme e danneggiò le strutture. Secondo alcune testimonianze, infatti, l’impianto da quel momento fu utilizzato solo come sudatorio. Agnano ricominciò a vivere a partire dalla seconda metà del XIX secolo e, precisamente, il 28 settembre 1870, giorno in cui fu avviato il prosciugamento del Lago di Agnano. Successivamente all’Unità d’Italia, si decise di bonificare il lago concedendo all’ingegnere Martuscelli di realizzare l’opera a proprie spese, in cambio dei suoli bonificati. Dopo una serie di lavori, nel febbraio del 1871, lo svuotamento si concluse e fu realizzato un sistema di vasche e canali per evitare che il lago si riformasse. La bonifica, però, portò a galla un profondo segreto: infatti, decine e decine di sorgenti termali furono liberate dalle acque che avevano alimentato per centinaia di anni e ora sgorgavano e ribollivano naturalmente a temperature diverse. In un primo momento, tale scoperta non sembrò interessare granché, tanto che passarono quindici anni prima che qualcuno avesse l’idea geniale di trasformare questa grande ricchezza in qualcosa di produttivo. Nel 1887, infatti, Giuseppe Schneer un medico ungherese, si recò a Napoli e, tra le numerose escursioni, face visita ad Agnano: innamoratosi della piana bonificata e prosciugata diede avvio alle nuove terme.
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