Una giornata emozionante per Alberto Angela, quella del 26 Giugno 2018: alle 11 del mattino, nella Sala dei Baroni del Maschio Angioino, si è, infatti, tenuta la cerimonia per il conferimento della cittadinanza onoraria di Napoli che lo ha visto protagonista, alla presenza del Sindaco Luigi de Magistris, del Vice Sindaco Raffaele Del Giudice e dell’Assessore alla Cultura Nino Daniele.
Dietro le quinte di questo evento, che ha portato tantissimi fan e ammiratori del divulgatore a gremire, letteralmente, la sala, non c'è solo la stima del popolo napoletano, ma anche una vera e propria petizione portata avanti dal "Comitato Promotore per la cittadinanza onoraria di Napoli ad Alberto Angela", formatosi dopo la proposta partita, nel 2015, dalla pagina Facebook "Scienza e Sud" di Andrea Melluso (oggi presidente, assieme a Silvia Vacca, del comitato): nel 2016 si contavano già oltre 1000 adesioni, tanto da "scomodare", come si legge sulla pagina ufficiale, il consigliere comunale Carmine Sgambati a sostenere la richiesta, rivolgendo un appello al sindaco. Lo stesso Alberto Angela, venuto a conoscenza dell'iniziativa, durante il firmacopie seguito ad una conferenza svoltasi all’Università di Napoli, dopo i ringraziamenti di rito, si lasciò anche sfuggire un: “A che punto siamo?”.
L'amore e l'interesse storico-culturale del paleontologo per la città partenopea non è mai stato un mistero: tanti sono stati i servizi, proposti attraverso le puntate del suo "Ulisse, il piacere della scoperta", dedicati a Napoli e alla Campania e, proprio recentemente, la sua permanenza in zona è durata quasi un mese per le riprese di "Stanotte a... Pompei" che andrà in onda il prossimo Settembre.
"Sono emozionato, non me l'aspettavo, ero arrivato preparato ma di fronte a questo calore si scioglie tutto, non ricordi neanche più le parole, veramente. Eppure sono abituato, anche alle dirette, quindi andrò veramente di cuore. Questo è quello che succede ogni volta che vengo a Napoli (...) Arrivi e ti senti a casa" - così è cominciato il discorso alla città da parte di un emozionatissimo Alberto Angela, che è possibile rivedere in versione integrale nel video realizzato da "La Repubblica".
"I primi passi della scienza li ho fatti proprio qui, alla Stazione Zoologica Anton Dohrn: a 15 anni sono rimasto in zona quasi un mese, volevo fare l'oceanografo", ha rivelato, agganciandosi, poi, alla tradizione culturale della città.
"Non è un caso, Napoli ha una vocazione culturale scientifica illuminista che è da primato mondiale; questo l'ho capito man mano, standone fuori. Entrando in contatto con altre culture si capisce non solo l'unicità del nostro Paese, cosa che cerchiamo di trasmettere attraverso i nostri programmi, ma anche il fatto che entrando dentro Napoli si accede ad un mondo bellissimo, in cui ogni epoca ha lasciato dei capolavori (...) non è un caso nemmeno che qui ci sia il teatro dell'opera più antico a livello europeo - ha continuato, alludendo al Teatro San Carlo - e non è possibile non restare ammaliati da ogni dettaglio, dai vicoli, alla Farmacia (degli Incurabili, n.d.r.), al Cristo Velato, che esiste solo qua; Canova avrebbe dato 10 anni della sua vita per averlo scolpito".
La persistente nota d'emozione nelle sue parole non è certo sfuggita a tutti gli appassionati dei suoi programmi e della sua usuale dialettica, sempre impeccabile .
"Quello che è bello di Napoli sono le sensazioni, non è tanto quello che vedi fuori, è quello che provi dentro; e voi napoletani siete i protagonisti (...) Il Sindaco prima parlava del vulcano, è vero, il vulcano lo avete dentro, non solo fuori. In qualunque piccolo dettaglio c'è la gioia di vivere, di assaporare ogni istante; è una cosa fondamentale, rarissima, che solo pochi hanno e qui, invece, è diffusa ovunque".
Un lungo elogio, insomma, che si è riferito anche alla proverbiale "arte di arrangiarsi" dei partenopei e all'empatia, allo spirito altruistico e collaborativo che pervade il popolo napoletano, da encomiare perché assente in altre città: "Questo lo dico venendo da fuori, perché stando dentro magari non ci si fa caso (...) Napoli è una piccola civiltà, potrebbe essere portata ovunque nel mondo e sarebbe sempre uguale, con la sua concezione della vita, della quotidianità, della famiglia... certo è una città con delle complessità, ma quale città non ne ha (...) Napoli ha sempre avuto una sua unicità: in epoca romana qui non si parlava il latino, ma il greco!" ha, poi, affermato, mentre sullo sfondo il Sindaco annuiva fiero, assorto, rapito dalle sue parole.
A metà discorso, Alberto Angela ha anche fatto un riferimento al suo rapimento, avvenuto nel 2002 in Niger, in cui ha provato la tremenda paura di non farcela: una paura che lo ha trasformato e che gli ha fatto riscoprire le piccole cose, imparando ad assaporare la vita come, invece, dice, noi napoletani facciamo già di default, forse proprio perché legati ad una storia fatta di eterne ambiguità e difficoltà.
Una lunga parentesi, poi, ha riguardato proprio le riprese fatte sul nostro territorio, dove sia il divulgatore che la troupe hanno imparato a conoscere Napoli "da dentro", "fuori dalle telecamere", andando a bere un caffè o a mangiare in un ristorante... questa visuale è stata conservata per la realizzazione dei servizi, forgiati proprio sull'idea che "è dall'ignoranza che nascono i pregiudizi", come ha riferito, mostrando una città per quello che è, nella sua storia millenaria e nella sua unica e particolarissima complessità, che è anche matrice della sua bellezza.
Ancora, c'è stato un accenno al lavoro dei ragazzi volontari che hanno speso tantissime domeniche, a titolo completamente gratuito, per scavare all'interno della Galleria Borbonica per scovare antichi e più recenti tesori sepolti, affermando che: "Napoli si continua a declinare nelle generazioni (...) è l'unico posto in cui accade: altrove, in Italia, i giovani sono completamente staccati dalla storia della città; questo è un aspetto bellissimo perché implica che Napoli sarà sempre così, anche nel futuro".
Ha concluso, poi, con una vera e propria dichiarazione d'amore per la città, che continua ad accoglierlo a braccia aperte: "Quando cammino per la strada io sento l'energia delle persone e questa è l'unica città in cui io vedo la gente che mi ama veramente quando mi saluta; è una sensazione unica"; ha poi fatto presente anche, scherzosamente, che è stato "pastorizzato due volte" da San Gregorio Armeno, .
L'ultimo frammento del discorso ha riguardato il mito della sirena Partenope e di Ulisse, chiudendo con un'asserzione che gli è valsa la commozione, questa volta, dell'intero pubblico che presenziava: "Nonostante Ulisse non si sia fatto ammaliare dalla sirena, in realtà la storia non è completa, perché in seguito è tornato per dimostrare il suo amore alla città... un amore molto forte perché a 'o core nun se comanda".
Dopo essersi intrattenuto per qualche intervista, lasciandosi immortalare con il Sindaco e con la pergamena ricevuta, Alberto Angela ha poi raggiunto Paolo Giulierini, neonominato direttore del Parco Archeologico dei Campi Flegrei: a testimonianza, alcuni scatti comparsi sui social.
Una visita breve, quella relativa a questo evento, che non ha ricalcato la lunga permanenza avvenuta ad Aprile, per le riprese di "Stanotte a... Pompei", in cui ha affermato di aver portato anche i figli, proprio in occasione del suo compleanno, a fare lunghe passeggiate, in chilometri e chilometri di napoletanità.
Il giorno seguente, infatti, Alberto Angela è partito in visione della presentazione dei nuovi palinsesti RAI per la stagione autunnale, per raccontare un'altra grande novità che lo riguarda: già da Settembre il suo "Ulisse", da quasi vent'anni ospitato da RAI3, sbarcherà, in effetti, il Sabato, in prima serata, su RAI1.
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