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11 Settembre 2023L’immobile fu voluto da Giovanni Zevallos, un facoltoso mercante spagnolo che, nel 1635, ne commissionò a Cosimo Fanzago la costruzione per la sua famiglia.
Nel bel mezzo della città partenopea, nel cuore storico di Napoli, in Via Toledo, si erge un celebre palazzo monumentale.
Si tratta del Palazzo Zevallos, o Palazzo Colonna di Stigliano, conosciuto anche come Palazzo Zevallos Stigliano.
Ad accrescere la rilevanza dell’edificio è la presenza, al suo interno, dell’omonima Galleria museale di proprietà del gruppo Intesa San Paolo, inaugurata nel 2007, che rientra nelle Gallerie d’Italia.
La storia
L’immobile fu voluto da Giovanni Zevallos, un facoltoso mercante spagnolo che, nel 1635, ne commissionò a Cosimo Fanzago la costruzione per la sua famiglia.
Passò, alla fine del secolo, nelle mani di una seconda agiata dinastia, questa volta italiana, quella dei Colonna di Stigliano, anch’essa così importante da essere menzionata nel nome della struttura.
Diversi benestanti si alternarono, poi, nel tempo, come proprietari dell’edificio o di parte di esso, dividendolo.
Con l’arrivo del ventesimo secolo, però, la Banca Commerciale Italiana iniziò ad accaparrarsi le varie sezioni che si erano create, ricompattando il palazzo in un unicum.
La struttura
La storia della struttura, passata di mano in mano, di cultura in cultura, le ha regalato una mescolanza di stili e di gusti.
Al momento dell’unione per mano della Banca, fu affidato a Luigi Platania il compito di renderla armonica, donandole un tono liberty, dal sapore barocco e ottocentesco.
Ad oggi si presenta con un maestoso portale ritraente gli stemmi nobiliari del tempo, superato il quale ci si trova dinanzi un salone dallo stile eclettico decorato dai dipinti murali di Ezechiele Guardascione e coperto da un lucernario decorato.
Il salone centrale permette l’accesso al piano superiore, conosciuto come piano nobile, mediante uno scalone d’onore monumentale, in stile ottocentesco, arricchito da lampade di grandi dimensioni e stucchi dorati. Ad essere decorate sono anche la volta e le pareti, a rappresentare un classico esempio dell’eterogeneità dello stabile, in quanto in stili differenti.
Il piano che ci si trova dinanzi è quello costituente la famosa Galleria, che vanta 120 opere, disposte in maniera cronologica tramite le varie sale – da quella degli Amorini a quella degli Stucchi, passando per quella degli Uccelli, per poi arrivare a quella Pompeiana, finendo con quella della Fedeltà – a riprodurre la storia dell’arte napoletana dal Seicento all’Ottocento, ponendo l’attenzione sulla scuola di Posillipo e di Resina (massime rappresentanti della pittura paesaggistica della Napoli del tempo).
Nascosta tra la moltitudine di stanze, vi è l’opera che più di tutte dà rinomanza alla struttura: il Martirio di Sant’Orsola, un tacito lascito di un grande artista al capoluogo campano, l’ultima opera del Caravaggio, prodotta poche settimane prima della sua dipartita, nel 1610.
La Galleria mondana
La Galleria di Palazzo Zevallos Stigliano non si limita, tra l’altro, ad una fredda esposizione d’arte, ma si propone come protagonista dinamica e versatile della vita sociale e culturale del napoletano, resa centro di interesse dalla molteplicità di eventi di cui si fa organizzatrice e promotrice.
Godendo e approfittando della meravigliosa location di cui è dotata, difatti, diviene sede di appuntamenti programmati che vanno ad incastrarsi coi concerti ospitati tra statue e quadri, talvolta differenti, risultato di esposizioni temporanee ivi permesse col benestare delle istituzioni culturali.