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12 Settembre 2023Sorge tra Piazza Trieste e Trento e Via Toledo, dove un tempo c’erano solo strade parallele collegate da piccoli vicoletti che non godevano di una buona fama: qui, infatti, erano ubicate taverne e case di malaffare, dove vi si consumavano delitti di ogni genere.
di Alessia Giannino
La Galleria Umberto I è quella che oggi viene considerata l’opera principale del Risanamento di Napoli.
Sorge tra Piazza Trieste e Trento e Via Toledo, dove un tempo c’erano solo strade parallele collegate da piccoli vicoletti che non godevano di una buona fama: qui, infatti, erano ubicate taverne e case di malaffare, dove vi si consumavano delitti di ogni genere. Alla fine dell’Ottocento il degrado era all’apice e in quei vicoli furono costruiti palazzi di sei piani, dove non si può dire che vigesse una rigida igiene. Ciò portò alla diffusione del colera e, solo quando la situazione iniziò a precipitare, il governo pensò di intervenire.
La Legge per il Risanamento
Nel 1885 fu approvata la legge per il Risanamento di Napoli e, grazie a questa, la zona di Santa Brigida fu totalmente bonificata. Il progetto scelto fu quello dell’ingegnere Emmanuele Rocco, ripreso più tardi da Antonio Curri ed ampliato, infine, da Ernesto di Mauro: prevedeva la costruzione di una galleria a quattro braccia, che si intersecavano in una crociera ottagonale, coperta da una cupola. A questo scopo, il 1° Maggio del 1887 furono demoliti tutti gli edifici circostanti, tranne Palazzo Capone, e dopo qualche mese iniziarono i lavori.
La Galleria Umberto I fu inaugurata tre anni dopo, precisamente il 19 Novembre 1890. Da subito fu considerata un importante polo commerciale, anche grazie alla vicinanza con Via Toledo, Via Santa Brigida e Via Medina. Tra l’altro, fu costruita in una posizione strategica, circondata da altre importanti opere monumentali: il Teatro San Carlo, Piazza Plebiscito, il Palazzo Reale e il Maschio Angioino.
Gli interni
All’interno della Galleria Umberto I possiamo ammirare gli ingressi di quattro palazzi strutturati su tre piani. L’edificio ha inoltre ospitato, per oltre cinquanta anni, gli sciuscià, ossia i lustrascarpe della città: tempo fa, infatti, farsi lucidare le calzature all’interno della galleria era un’usanza degli uomini chic di Napoli.
Oggi questo rito è quasi scomparso anche se è possibile trovare ancora uno sciuscià veterano, rimasto proprio per continuare la tradizione.
La Galleria Umberto I rappresenta ancora ai giorni nostri, anche per la sua ubicazione, un importante punto di riferimento commerciale, che attira non solo i cittadini, ma anche e soprattutto i turisti.