
Una giornata a Capri
14 Settembre 2023
La Reggia di Caserta, la piccola Versailles
14 Settembre 2023La villa Floridiana è un sito d’interesse storico ed artistico di Napoli. Il complesso faceva parte degli edifici utilizzati dai reali borbonici e, dal 1927, ospita anche il Museo Nazionale della ceramica Duca di Martina.
di Alessia Giannino
La villa Floridiana è un sito d’interesse storico ed artistico di Napoli.
Il complesso faceva parte degli edifici utilizzati dai reali borbonici e, dal 1927, ospita anche il Museo Nazionale della ceramica Duca di Martina.
Storia
La Floridiana fu acquistata, nel 1815, da Ferdinando IV di Borbone per la moglie Lucia Migliaccio, duchessa di Floridia, vedova del principe Benedetto III Grifeo di Partanna, dalla quale viene il nome.
Successivamente, nel 1917, il re acquistò anche la proprietà confinante, guadagnando una doppia entrata in direzione di Chiaia. Fu affidato all’architetto Antonio Niccolini l’incarico di ristrutturare la vecchia costruzione, da cui realizzò la villa in stile neoclassico con un ampio parco in stile romantico, con viali e sentieri progettati e sistemati da Friedrich Dehnhardt, direttore dell’Orto Botanico di Napoli. Quest’ultimo ornò il parco con 150 specie di piante come lecci, palme, pini, platani, bossi e una ricca collezione di camelie.
Quando i lavori terminarono il complesso comprendeva due ville: Villa Lucia e Villa Floridia, con in più un teatro all’aperto, un tempietto circolare e serre. Alla morte di Ferdinando IV e di sua moglie l’intero complesso fu ereditato dai figli del primo matrimonio della duchessa. Villa Lucia e una parte del parco furono venduti, poi, al conte Pasquale Mancini, che ne fece la residenza di famiglia. La Floridiana e il resto del parco, invece, furono acquistati, nel 1919, dallo Stato, che vi espose le collezioni di ceramiche del Duca di Martina.
Oggi
Oggi il museo ospita una ricchissima collezione di oggetti della seconda metà dell’Ottocento, collezionati e donati, nel 1911, alla città di Napoli, proprio dal Duca. Per quanto riguarda l’arredo e i decori della villa, rimane ben poco: divinità mitologiche, ninfe e mostri marini erano realizzati in stucco o dipinti sui fondi colorati di verde chiaro e lilla. La decorazione della grande galleria, invece, è ancora oggi visibile e, al centro delle pareti maggiori, presenta due caminetti in marmo con colonne ioniche sormontate da grandi specchi. La volta fu dipinta da Giuseppe Cammarano.
Per quanto riguarda il museo, invece, si sviluppa su tre piani:
- al piano terra sono esposti, oltre ad alcuni dipinti, avori, smalti, tartarughe, coralli e bronzi di epoca medioevale e rinascimentale, maioliche rinascimentali e barocche e vetri e cristalli dei secoli XV- XVIII, mobili, cofanetti e oggetti d’arredo;
- al primo piano è possibile ammirare la raccolta di porcellane europee del XVIII secolo, formata da nuclei delle più importanti manifatture del Settecento, Meissen, Doccia, Napoli e Capodimonte, porcellane francesi, tedesche ed inglesi.
- nel piano seminterrato, infine, è stata riallestita da pochi anni, la sezione di oggetti d’arte orientale, tra cui notevole è la collezione di porcellane cinesi di epoca Ming (1368- 1644), Qing (1644- 1911) e Giapponesi Kakiemon ed Imari.
Indirizzo e contatti Indirizzo: via Cimarosa, 77 / via Aniello Falcone, 171 - 80127 Napoli Tel. 081.5788418/5569803/2294700/0815781776 Web: pm-cam.martina@beniculturali.it / mbac-pm-cam@mailcert.beniculturali.it