Sono entrambe città ricchissime di arte e storia, con un illustre passato alle spalle e che continuano ad affascinare milioni e milioni di visitatori, grazie a un patrimonio artistico imponente e di valore inestimabile.
Parliamo di Napoli e Firenze, quest'ultima considerata, da tutto il mondo, la città più ricca di arte e cultura che ci sia nel nostro Paese e, addirittura, a livello globale.
Oggi cercheremo di mettere le due metropoli a confronto, senza alcuna pretesa di creare una sfida, paragonando tra di loro 10 aspetti caratteristici di entrambe, lasciandovi liberi di scegliere a chi accordare la vostra preferenza!
Il teatro Verdi assume questo nome nel 1901 e sorge dove un tempo era edificato il carcere delle Stinche. Adibito anch'esso a carcere per 500 anni, nel 1833 è stato acquistato e trasformato nel casamento attuale: un teatro a pianta ovoidale con una grande sala che, fra la platea e i suoi sei ordini di palchi, può ospitare circa quattromila spettatori.
Il teatro San Carlo (noto anche come Real Teatro di San Carlo), fondato per volontà di Carlo di Borbone, invece, è un teatro lirico ed è il più antico teatro d’opera (attivo) in Europa e nel mondo, essendo stato fondato nel 1737. Ospita fino a 1386 spettatori, cinque ordini di palchi disposti a ferro di cavallo, più un ampio palco reale, un loggione e un palcoscenico; date le sue dimensioni è stato modello per i successivi teatri d’Europa.
Stendhal, a tal proposito, ha detto “gli occhi ne sono abbagliati, l’anima rapita […] Non c’è nulla, in tutta Europa,che non dico si avvicini a questo teatro, ma ne dia la più pallida idea”.
Napoli vanta un patrimonio storico-culturale immenso, che fa di essa la città più ricca al mondo di chiese, conventi ed edifici di culto. Tali luoghi si sono accumulati nel corso di diciassette secoli, andando a costituire un patrimonio che, nel XVIII secolo, valse al capoluogo campano l’appellativo di “città dalle 500 cupole”.
La cupola di Santa Maria del Fiore, detta anche “cupola del Brunelleschi”, era la cupola più grande al mondo e rimane tutt’ora la più grande in muratura mai costruita. La sua grandezza impedì il tradizionale metodo costruttivo attraverso l’utilizzo delle centine (struttura in legno o ferro per sostenere la muratura), facendo sì che venissero formulate molte ipotesi sulla sua costruzione, che si avvalse, infatti, di alcune straordinarie soluzioni.
Due piatti tipici dell’una e dell’altra città: la famosissima bistecca alla fiorentina è un taglio di carne di vitellone o di sbottona che, unito alla specifica preparazione, ne fa uno dei piatti più conosciuti della cucina toscana. Si tratta di un taglio alto, comprensivo dell’osso, da cuocersi sulla brace o sulla griglia, rigorosamente “al sangue”!
Per l’altro piatto tipico, invece, c’è bisogno di ulteriori descrizioni? Sappiate solo che la storia vuole che la pizza Margherita abbia origini regali: si dice che, nel Giugno del 1889, per onorare la regina d’Italia Margherita di Savoia, il cuoco Raffaele Esposito della Pizzeria Brandi, abbia inventato una pietanza che chiamò proprio Piazza Margherita, dove i condimenti capitatigli tra le mani (pomodoro, mozzarella e basilico) rappresentavano, addirittura, i colori della bandiera italiana. Oggi quest'arte è riconosciuta come Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO.
Dopo due piatti salati a confronto, abbiamo anche due dolci.
I cantucci sono tipici della cucina toscana e si tratta di biscotti secchi alle mandorle, tagliati quando l’impasto è ancora caldo che, generalmente, vengono serviti accompagnati dal vin santo, nel quale vengono anche inzuppati, che è un vino dolce da dessert, tipico della regione.
Il babà è il dolce tipico napoletano per eccellenza, conosciuto per il suo profumo di rhum, con il quale viene bagnato, e per la sofficità del suo impasto; alcune varianti prevedono anche la farcitura con crema, panna o cioccolata.
La sfogliatella, insieme al babà, è il dolce simbolo della Campania ed è presente in due varianti: riccia, se preparata con pasta sfoglia, o frolla, se preparata, appunto, con pasta frolla. Il ripieno è costituito da semola, canditi, limoncello, zucchero e ricotta.
Entrambi sono capolavori incommensurabili di scultura, che tutto il mondo ci invidia, diventati un po’ simboli delle rispettive città.
Il David, scolpito da Michelangelo Buonarroti, è considerato un capolavoro della scultura mondiale e uno degli emblemi del Rinascimento, nonché simbolo di Firenze e dell’Italia all’estero. Ritrae l’eroe biblico Davide nel momento in cui si appresta ad affrontare Golia ed è, da sempre, identificato come ideale perfetto di bellezza maschile nell’arte.
Il Cristo Velato, opera di Giuseppe Sammartino, conservato nella Cappella Sansevero a Napoli, è uno dei maggiori capolavori scultorei mondiali, complice anche il mistero che lo avvolge: si dice, infatti, che Raimondo di Sangro, il principe di Sansevero, avesse inventato una particolare sostanza che gli avrebbe permesso, letteralmente, di “marmorizzare” il velo adagiato sul corpo del Cristo. Che sia realtà o fantasia, tutto ciò non fa altro che rendere l’opera ancora più affascinante e enigmatica.
Piazza Annunziata è, forse, la piazza più importante di Firenze, si trova nel centro storico, a nord di Piazza Duomo, ed è dominata dalla basilica della Santissima Annunziata.
Piazza del Plebiscito è, invece, la piazza per eccellenza del centro di Napoli, posizionata al termine di via Toledo. Ha una superficie di circa 25.000 metri quadrati e si presenta come una delle più grandi square della città.
Palazzo della Signoria si trova in Piazza della Signoria e, oggi, è la sede del Comune di Firenze.
Chiamato in origine Palazzo dei Priori, divenne, nel XV secolo, appunto, Palazzo della Signoria, dal nome dell’organismo principale della Repubblica di Firenze e, ancora, nel 1540, Palazzo Ducale, quando il duca Cosimo I de’ Medici ne fece la sua residenza. Infine, ri-assunse il nome vecchio quando, dopo il 1565, la corte di Cosimo si spostò a Palazzo Pitti.
Il Palazzo Reale di Napoli, invece, è un edificio storico situato in Piazza Plebiscito. Fu la residenza dei vicerè spagnoli per oltre centocinquanta anni, della dinastia borbonica e, in seguito all’Unità d’Italia, dei Savoia.
Firenze, così come tutta la Toscana, è ricchissima di artigiani che lavorano la pelle e producono bellissimi prodotti come borse, calzature e abbigliamento. Il centro storico è pieno di botteghe, meta soprattutto di turisti, dove è possibile acquistare manufatti pregiatissimi.
A Napoli, invece, tra gli altri, ci sono gli artigiani esperti nell’arte secolare dei presepi: famosissima è la località San Gregorio Armeno, dove ci si può immergere nell’atmosfera natalizia anche in piena estate, ammirando statuette del classico presepe napoletano, curate nei minimi dettagli, ma anche di personaggi famosi, riprodotti fedelmente.
I lungarni fiorentini tagliano in due il centro storico e il più famoso è sicuramente quello dove troviamo il famosissimo Ponte Vecchio, che offre una visione suggestiva della città.
Il lungomare napoletano, alias Via Francesco Caracciolo, invece, è la strada che costeggia il mare fino a Borgo Marinari, da un lato, e Molo Beverello dall’altro. Da qui, si può ammirare la bellissima vista del Golfo di Napoli e del Castel dell’Ovo, che si staglia sullo sfondo .
Il Forte Belvedere è una delle due fortezze di Firenze, oltre ad un celebre punto panoramico. Posto nel punto più alto di Boboli (parco storico della città), vi si accede dalla costa San Giorgio e fu costruito per volontà del granduca Ferdinando I de’ Medici.
Castel Nuovo o Maschio Angioino, infine, è uno storico castello medievale e rinascimentale, nonché uno dei simboli della città, la cui costruzione fu voluta da Carlo I d’Angiò. Il castello domina la scenografica Piazza del Municipio ed è sede della Società Napoletana di Storia Patria e del Comitato di Napoli dell’Istituto per la storia del Risorgimento Italiano.
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