Nella storia di Napoli, i gesuiti sono sempre stati molto presenti, dando vita ad associazioni, chiese, finanziando la costruzione di scuole e convitti.
L’ordine fu fondato da Ignazio di Loyola che, nel 1534, con alcuni compagni, fece voto di predicare in Terra Santa (progetto poi abbandonato) e di porsi agli ordini del papa: il programma fu approvato da papa Paolo III.
Espulso da vari paesi europei, nella seconda metà del XVIII secolo, l’ordine fu soppresso e dissolto da papa Clemente XIV nel 1773, ma ricostituito da papa Pio VII nel 1814.
I gesuiti, oggi, osservano il voto di totale obbedienza al papa e sono particolarmente impegnati nelle missioni e nell’educazione.
Una delle tante testimonianze della presenza dell’ordine a Napoli è il Palazzo delle Congregazioni, che sorge in piazza del Gesù Nuovo.
Lo storico edificio, proprio insieme alla chiesa del Gesù Nuovo e alla Casa Professa dei Padri Gesuiti (oggi sede dell’Istituto Eleonora Pimtel Fonseca), appartiene alla cosiddetta insula gesuitica, cioè al complesso della compagnia di Gesù, instauratasi nel 1584 nel palazzo Sanseverino.
La costruzione del palazzo cominciò nel 1592, con lo scopo di ospitare le varie congregazioni laiche guidate dai gesuiti che, originariamente, erano cinque: l’oratorio dei Nobili o dei Cavalieri, l’oratorio dei Ragazzi Nobili, l’oratorio degli Artigiani, poi detto delle Dame, l’oratorio dei Dottori e dei Mercanti e l’oratorio dei Borghesi.
Gli ambienti storici superstiti (specialmente per il patrimonio artistico) sono l’Oratorio dei Nobili con la sua sacrestia e l’Oratorio delle Dame. Il loro restauro si è completato nel 2012 dopo svariati anni.
Nel primo, troviamo affreschi che Giovanni Lanfranco realizzò dal 1646 e, al centro del soffitto, il meraviglioso affresco della Natività di Maria di Battistello Caracciolo.
Nell’oratorio delle Dame, invece, sulla volta, troviamo gli affreschi di Belisario Coerenzio, raffiguranti scene inerenti la storia di Maria: la Natività, l’Incoronazione e l’Immacolata.
Da ricordare sono le sale del bugnato, due aule che presentano, sul lato destro, la stessa composizione della facciata della chiesa.
Il palazzo, dal 1888, è sede del liceo classico e delle scienze umane Antonio Genovesi.
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