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10 Aprile 2024Situata all’incrocio tra via Luigia Sanfelice e via Filippo Palizzi, sul versante della collina del Vomero, il nome della Villa La Santarella i deriva da una delle famose commedie di Scarpetta chiamata “Na santarella”.
Nell’atrio principale è presente un bassorilievo in stucco che rappresenta una delle scene chiave della commedia, furono proprio i proventi che il commediografo ottenne da questa sua opera a consentire la costruzione dell’edificio.
Il termine “La Santarella”, nel quartiere del Petraio, è diventato popolarmente noto per indicare l’intera area, che comprende il percorso tortuoso delle vie Sanfelice-Palizzi-Toma e i complessi di deliziosi edifici liberty che si ergono su di esse. L’edificio, un esemplare tipico del movimento Liberty napoletano, fu costruito come una sorta di piccolo castello in stile neorinascimentale per il famoso commediografo Eduardo Scarpetta verso la fine del XIX secolo, seguendo le precise indicazioni dello stesso autore.
Caratterizzata da una forma quadrata, originariamente a due piani e successivamente ampliata a tre, la villa è accentuata agli angoli da quattro torrette sporgenti e merlate, tanto da far dire a Scarpetta che sembrasse “un comò sottosopra”. Sulla facciata, il commediografo fece scrivere la frase “Qui rido io”, intendendo sottolineare che se il pubblico rideva delle sue comiche battute a teatro, in quel luogo di delizie era lui ad apprezzare maggiormente la propria arte.