Tra musei, parchi e chiese, Napoli offre molte opportunità a chiunque voglia trascorrere una giornata all'insegna della cultura.
Al di là dei classici percorsi, qualcuno potrebbe desiderare un tour diverso, che, magari, porti nel cuore pulsante della città, per esempio, attraverso luoghi simbolici ed importanti. Abbiamo provato, quindi, a elaborare un tour da fare in un unico giorno, comprendente le piazze assolutamente imperdibili!
Situata nella zona storica della città, a breve distanza dal lungomare, nel quartiere Chiaia, tra i più ricchi della metropoli, Piazza dei Martiri è considerata fra le più "in" del percorso. È dominata dalla colonna dedicata a tutti i napoletani caduti per la libertà durante la storia partenopea, anche se, inizialmente, era indirizzata alla Madonna della Pace perché voluta da Ferdinando II per la pace riconquistata dopo i moti del 1848. Fu realizzata da Luigi Catalani, ma modificata e abbellita dall'intervento di Errico Alvino, l'architetto che aprì, nel 1853, la via della Pace (oggi via Domenico Morelli).
Posizionata sul decumano inferiore è il simbolo del centro storico di Napoli. La piazza prende il nome dalla cinquecentesca Chiesa del Gesù Nuovo, con la sua suggestiva facciata in bugnato con tre grossi portali, uno per ogni navata interna. Proprio sulla facciata della chiesa è affissa la targa sulla quale è incisa la motivazione dell'insignimento del centro storico di Napoli come Patrimonio dell'Umanità. Elemento fondamentale della piazza è, senza dubbio, la guglia barocca dedicata all’Immacolata. A poca distanza, si trova un'altra delle chiese più importanti della città: la basilica di Santa Chiara.
Ormai ritrovo fisso di tantissimi giovani, Piazza Bellini è una ubicata sul decumano maggiore ed è una delle più frequentate della città per il gran numero di locali che vi si affacciano. È stata sempre uno dei maggiori luoghi di ritrovo intellettuale perché circondata da numerose sedi universitarie e molto vicina all'Accademia di Belle Arti ed al Conservatorio di San Pietro a Majella, nel quale studiò, appunto, Vincenzo Bellini. Tutta la piazza è attorniata da palazzi monumentali del XVI e XVII secolo, offrendo alla città di Napoli importanti tracce di architettura barocca e arte rinascimentale.Qui possiamo trovare anche alcuni resti delle mura della Neapolis greca, scoperti, in parte, nel 1954 e, successivamente, nel 1984.
Costituendo l'inizio di via Toledo, è una delle piazze più importanti. L’attuale aspetto è frutto di una trasformazione del progetto originale di Luigi Vanvitelli che, tra il 1757 e il 1765, disegnò un emiciclo che avrebbe dovuto accogliere la statua equestre di Carlo III di Borbone (il Foro Carolino). Tratto distintivo di Piazza Dante, che la rende unica nel suo genere e tappa obbligata per turisti e studenti, è la presenza di port'Alba, l’antica porta d’accesso al decumano maggiore della città, sede di antiche pizzerie, librerie e botteghe artigiane. A dominare il centro della piazza troviamo, inoltre, la statua di Dante Alighieri, datata 1871 e scolpita da Tito Angelini.
Con una superficie di circa 25000 metri quadrati è una delle più grandi della città e d'Italia. Delineata nei suoi spazi da quattro costruzioni, la chiesa di San Francesco di Paola, il Palazzo Reale, il Palazzo Salerno ed il Palazzo della Foresteria, si trova ai piedi della collina di Pizzofalcone a termine di via Toledo, non appena oltrepassata piazza Trieste e Trento. Inizialmente era solo un ampio slargo dove si svolgevano le feste popolari ma poi, con la costruzione del Palazzo Reale e della chiesa di San Francesco di Paola, con il suo colonnato ellittico, ha assunto lentamente un ruolo di primo piano, fino a diventare la piazza simbolo della città. Al centro sono collocate due statue equestri raffiguranti l’iniziatore della dinastia, Carlo III di Borbone, e suo figlio, Ferdinando I delle Due Sicilie, entrambe con lo sguardo rivolto verso il Palazzo Reale. La tradizione popolare dice che, proprio partendo dall'entrata di questo, chiunque riesca a passare in mezzo alle due statue ad occhi chiusi, potrà dirsi un vero napoletano.
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